Delegazione Emilia Occidentale

Sovrano Militare Ordine di Malta

Strada L.C. Farini, 55 - 43121 Parma

e-mail:  paoloconforti@libero.it


Reggio Emilia - La Delegazione incontra il Vescovo Morandi.

Martedì 19 dicembre 2023 alle 18.30, presso la chiesa di Santo Stefano in Reggio Emilia (che dal Medioevo e fino alle soppressioni napoleoniche vide la presenza dei Cavalieri Gerosomilitani) l’Arcivescovo-Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, S.E. Rev.ma Mons. Giacomo Morandi, in vista delle festività natalizie, ha celebrato una Santa Messa  espressamente dedicata a membri, volontari e loro familiari delle tre “anime” dell’Ordine di Malta della Delegazione dell’Emilia Occidentale (Delegazione, Corpo di Soccorso, Corpo Militare ACISMOM). Un incontro svoltosi in vista del Santo Natale che è stata l’occasione per portare il nostro saluto, confermargli il nostro impegno e la nostra disponibilità e ascoltare le Sue parole di sostegno alla nostra attività spirituale e caritativa.

Questo l’indirizzo di saluto che il Delegato Gran Priorale Paolo Conforti ha rivolto a S.E. Rev.ma il Vescovo Giacomo alla fine della Celebrazione Eucaristica:

Eccellenza, ho l'onore oggi, anche a nome di tutti i membri e volontari delle tre anime dell'Ordine di Malta (la Delegazione, il Corpo di Soccorso e il Corpo Militare) di porgerle il nostro benvenuto in questa Chiesa, che, con il suo Hospitale, dal Medioevo e fino alle soppressioni napoleoniche vide la presenza dei Cavalieri Gerosomilitani. E' pertanto con particolare emozione che oggi, alla Vostra presenza, diamo continuità a una storia quasi millenaria che nei secoli ha confermato il proprio impegno a difesa della fede e degli ultimi. Un, luogo, dunque per noi carico di valori simbolici e di significato, nell’eredità dei primi Ospedalieri, che già nella regola del 1140 scrivevano: “Quando arriverà un Malato sia condotto ad un letto e là, come fosse il Signore, date a lui quanto di meglio la casa può offrire”Non è facile trovare le parole per un saluto non formale, che possa anche essere sintesi del nostro impegno e che sia nel contempo espressione di un augurio in questi ultimi giorni di Avvento. Parole che possano coniugare il Natale con l'antico motto dell'Ordine di Malta "Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum", nell'ambito di una testimonianza concreta della natura missionaria della Chiesa.

Ho ritenuto di richiamare, a questo proposito, una esperienza straordinariamente significativa, di "prima linea", che forse meglio di ogni altra esprime lo spirito melitense e che richiama le parole di  Madre Teresa di Calcutta: "Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell'ora buia di qualcuno non è vissuto invano”.

Ho scelto la periferia di Milano, Rogoredo, la piazza di spaccio più grande d’Italia. Qui né la polizia né la pandemia hanno fermato il consumo di ogni tipo di droga. Un’emergenza che coinvolge anche gli adolescenti. Ogni giorno, a ogni ora, centinaia di persone deambulano come zombie in cerca di una dose. Una giungla incolta fra i binari ferroviari e lo svincolo della tangenziale, invasa da pusher e da persone in arrivo da ogni dove.

La sera di venerdì prossimo lungo i binari di Rogoredo si accenderà una Luce. Il CISOM (il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) celebrerà la Santa Messa di Natale in uno dei luoghi più degradati della metropoli milanese. Don Riccardo Santagostino Baldi, Assistente Spirituale Nazionale, con i volontari di Milano del “Team Rogoredo”, sarà fra gli ultimi degli ultimi, fra i disperati, fra gli emarginati, fra i dimenticati, fra quelli a cui il dolore ha tolto anche la speranza. Con il supporto di psichiatri, psicologi, medici e infermieri, i volontari dell'Ordine di Malta sono lì. Non giudicano, ascoltano: danno aiuto, calore umano, conforto, attenzione, tentando di avviare i ragazzi a un percorso di recupero in comunità.

Alcuni ragazzi si avvicinano a quell'altare al bordo della strada, dove lo sfondo non è una pala del Tiepolo o una vetrata gotica, ma i binari di treni che passano veloci nella notte. Altri si siedono di fianco all'altare, altri sentono il desiderio di parlare ai volontari, altri ancora piangono. E' la forza di quella Mensa, di quella tavola di Comunione che evoca ricordi, memorie, momenti di un passato perso nelle nebbie di un presente di dolore. Quella tavola fa emergere dal profondo la famiglia, il calore degli affetti perduti, la casa. E la evoca in modo intenso, originale, forte e inaspettato, al punto da riaprire un passaggio alla speranza. Ed è questo richiamo al soprannaturale, senza mediazioni, deciso, inedito, potente, che va dritto al cuore come nessun aiuto materiale, pur essenziale e necessario, riesce a fare.

E mentre noi siamo tentati da pur legittime disquisizioni fra la regola tridentina e quella ambrosiana, fra il rito in latino e quello in italiano, fra la musica di Bach e quella delle chitarre, c’è chi ci riporta di prepotenza al cuore, alla essenza di quella Mensa: l’Eucarestia.  Quella notte, al margine dei binari di Rogoredo una Luce rischiarerà il mondo dell’angoscia di persone disperate e illuminerà le nostre coscienze. E’ la Luce del Bambino che nasce. Forse quella Luce potrà essere la scintilla per capire che sono amate e ritrovare la voglia di tornare alla vita.

Eccellenza, grazie della Vostra attenzione e di questa serata, che per noi è un dono inaspettato. Ed è proprio grazie alla forza di quella Luce capace di entrare nei cuori più refrattari, che noi, in un mondo che pare aver perso ogni valore e ogni riferimento trascendente, le esprimiamo tutta la nostra disponibilità a un progetto ambizioso di testimonianza, capace di trovare un linguaggio rinnovato per un ponte fra l'impegno cristiano e la società civile. Oggi, nella nostra società in gran parte scristianizzata, più che di “difesa della fede”, si deve parlare di “diffusione della fede”, ossia di evangelizzazione [dall’Omelia di S.Em.za Rev. il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, in Venezia, 24 giugno 2023]. È questo il messaggio che il Santo Padre ha voluto ribadire nell’Esortazione Apostolica Gaudete et Exultate sulla chiamata alla Santità nel mondo contemporaneo, che lui chiama “la santità della porta accanto”.

La Vostra benedizione è stata per noi un grande abbraccio. A Voi Eccellenza, ai Cappellani, ai volontari del Corpo di Soccorso, ai membri del Corpo Militare, ai Cavalieri e Dame, a tutti i volontari, il mio personale augurio di Buon Natale.