Delegazione di Latium Vetus
Sovrano Militare Ordine di Malta

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Sedi operative:

- via Vittorio Emanuele 22 Nemi

Storia della Delegazione

Il Latium vetus, anche detto Latium antiquum, fu una regione storico-geografica costituita dalla parte centrale dell'attuale Lazio, posta a sud del fiume Tevere (che lo divideva dai territori etruschi dell'Etruria meridionale - l'attuale Lazio settentrionale[4]) e a nord del monte Circeo,[1][4] che lo divideva dal Latium adiectum, con il quale costituiva il Latium. Era limitato dalla costa tirrenica e esteso sulle propaggini degli Appennini verso l'interno, fino al Sannio.[4]

Questa regione fu occupata, a partire dagli inizi del II millennio a.C., da una serie di popolazioni di stirpe indoeuropea, tra cui i Latini, i Falisci e i Capenati, appartenenti al ramo dei Latino-falisci. Intorno al 1500 a.C., con la seconda migrazione indoeuropea, arrivarono nella regione altre popolazioni, tra cui i Volsci, gli Equi, e gli Ernici,[2] appartenenti all'altro ramo, costituito dagli Osco-umbri.

Latini, in particolare, si insediarono nella zona che prima essi e poi i Romani chiamarono Latium vetus (o Latium antiquum, ossia "Lazio antico"), il "vero" Lazio, che da loro prendeva nome.[5] Tale regione comprendeva i territori compresi lungo la costa tirrenica(per 50 miglia) dal fiume Tevere al Circeo.[1][5] Confinava, pertanto, a nord con l'Etruria,[4]ad est dagli Appennini, dal mare ad occidente ed a sud da popolazioni italiche o, più in antico, preindoeuropee. Il Latium vetus, pur di limitata estensione[6], era comunque disseminato in epoca protostorica da una miriade di insediamenti protourbani di varie dimensioni, che in parte si svilupparono in seguito attraverso un processo di sinecismo di diversi villaggi vicini, divenendo delle vere e proprie città.

Secondo l'antica ricostruzione di Dionigi di Alicarnasso, solo parzialmente confermata dalla scienza, prima dei Latini e degli Italici gli abitanti della regione furono i Siculi, poi gli Aborigeni e i Pelasgi, che uniti cacciarono a mezzogiorno i Siculi, fino a quando da queste popolazioni si originarono i Latini.[7]

Tra le popolazioni che abitarono il territorio in epoca Latina, anche i Volsci, gli Aurunci e Rutuli.[5]

Numerose sono le città citate da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia al tempo dell'Imperatore romano Vespasiano. Qui di seguito un elenco dettagliato:

(fonte: Wikipedia)