Pomeriggio di studi per il novecentesimo anniversario della morte del beato Gerardo Sasso, Fondatore dell'Ordine di Malta

L’intento di marcare il novecentesimo anniversario dalla morte del beato Gerardo Sasso, come suggerito dai Superiori, ha offerto alla Delegazione gran priorale di Pisa e all’Accademia “Maria Luisa di Borbone”, ente culturale con sede a Viareggio, l’occasione per organizzare un incontro di studio incentrato sulla natura ospedaliera dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, nato nell’XI secolo proprio con lo scopo di assistere i pellegrini diretti ai Luoghi Santi. Il convegno, che si è tenuto nello splendido Salone dell’Istituto Arcivescovile “Santa Caterina” a Pisa, ha ripercorso così vari momenti dell’attuazione nella storia del carisma assistenziale e caritativo melitense, come riassunto nel titolo dell’evento “L’Ospedale: memorie storiche”: a un’introduzione chiara e dettagliata sulla genesi e lo sviluppo delle strutture sanitarie dall’Età antica al XII secolo, sapientemente narrati da Maurizio Vaglini, già docente di Storia della Medicina all’Università di Pisa, ha fatto seguito la relazione di fra’ Giovanni Scarabelli, Cappellano professo, sulla figura e l’opera del beato Gerardo. Forte di una solida conoscenza dell’argomento e attraverso puntuali riferimenti all’attualità, il relatore ha saputo tratteggiare il significato dell’esperienza gerosolimitana e i punti chiave del carisma giovannita incarnati dal Fondatore, modello di vita cristiana ed esempio per gli uomini e le donne del nostro tempo. Con il proseguo dei lavori, la visuale si è poi spostata dalla Terra Santa all’Europa: Tommaso Maria Rossi, archivista presso il prestigioso Archivio Storico Diocesano di Lucca, ha infatti ricostruito e inquadrato nel contesto generale le vicende dell’ospedale cittadino di San Giovanni di Malanotte, una delle moltissime strutture dell’Ordine attive sul Continente in epoca medievale e gestite nello spirito della Casa madre. Nella visione melitense, infatti, l’ospitalità rappresenta la prima fra le opere di pietà (Statuti, 1719, Titolo IV) e l’ospedale costituisce il luogo in cui essa viene praticata verso tutti coloro che si trovano nel bisogno, gratuitamente e senza distinzioni: è ciò che avveniva nella Sacra Infermeria costruita nel 1532 e riedificata nel 1574 a Valletta, attiva sino al 1798 e studiata a fondo da Paul Cassar e Giovanni Scarabelli, oggetto della relazione di chi scrive, è quanto avviene ancora oggi nelle numerose istituzioni caritative facenti capo all’Ordine di Malta in tutto il mondo. Proprio tale aspetto è stato l’argomento dell’intervento conclusivo a cura di Giacomo Berutto, ambasciatore dell’Ordine presso la Repubblica di Namibia che, dopo una panoramica generale, ha illustrato le attività di aiuto e solidarietà avviate e condotte nella città di Rundu, nel nord del Paese, a vantaggio della popolazione più bisognosa. L’incontro, che ha registrato una notevole presenza di pubblico e ha dimostrato ancora una volta l’indelebile impronta che i giovanniti hanno lasciato nella storia, è stato così l’occasione per approfondire temi e problemi con importanti risvolti sull’attualità e per insistere attraverso la ricostruzione del passato sui valori propri e inalienabili dell’Ordine e dei suoi membri, la dedizione ai Poveri e la difesa della Fede.

Lorenzo Benedetti