Artemisia Gentileschi protagonista alla Casa dei Cavalieri di Rodi
Roma, 19 maggio 2025 – La figura di Artemisia Gentileschi, artista straordinaria e simbolo di riscatto femminile, indagata attraverso un’inedita prospettiva psicologica, sociologica e artistica. Una conferenza il 19 maggio ha posto al centro dell’attenzione la pittrice seicentesca, una tra le più importanti della sua epoca e una delle prime donne artiste a raggiungere il successo in campo pittorico.
Cornice ideale per un evento di questa natura la Casa dei Cavalieri di Rodi, sede dell’Associazione italiana dell’Ordine di Malta, promotrice dell’incontro.
Dopo i saluti introduttivi del Presidente dell’Associazione Italiana, Lorenzo Borghese, è intervenuto il curatore della serata, prof. Giuseppe Resca, neuropsichiatra, storico dell’arte e collezionista, che ha guidato il pubblico in una riflessione profonda sul vissuto interiore di Artemisia, attraverso l’analisi di due suoi dipinti chiave: Susanna e i vecchioni e l’inedito Giove e Semele. La sua tesi ha offerto una lettura nuova e affascinante dei traumi della pittrice, esplorando il rapporto controverso con il padre Orazio Gentileschi e proponendo un’interpretazione inedita degli eventi drammatici della sua vita.
A seguire, la sociologa e scrittrice d’arte Patrizia Castagnoli ha approfondito il tema della figura femminile nell’arte del Seicento, mettendo a confronto i percorsi biografici e professionali di varie pittrici dell’epoca, evidenziando le difficoltà e i conflitti che esse vissero nel contesto familiare e sociale, spesso dominato dalla figura paterna.
Infine, lo storico dell’arte Pierluigi Carofano, uno dei massimi esperti di Orazio e Artemisia Gentileschi, ha tracciato un inquadramento critico delle opere della pittrice e del padre, ponendo in luce l’evoluzione del loro linguaggio pittorico e il complesso intreccio biografico e professionale che li univa.
L’evento si è concluso con un dibattito moderato da Pietro di Loreto, editore e direttore di AboutArt online. Roberto Boccalon, presidente dell’Associazione Internazionale Arte e Psicologia, ha sottolineato il valore terapeutico e conoscitivo dell’arte nel trattamento delle fragilità psichiche e nella rielaborazione del trauma.
Presenti alla Conferenza Riccardo Paternò di Montecupo, Gran Cancelliere, Fabrizio Colonna, Ricevitore del Comun Tesoro e Stefano Ronca, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Repubblica Italiana.
L’incontro ha confermato l’impegno dell’Associazione Italiana non solo nel campo sanitario, dell’assistenza e della cura, ma anche nella valorizzazione del patrimonio culturale e nella promozione del pensiero critico, in una visione integrata della fragilità umana.