“Progetto Stevia”, iniziativa pilota per prevenire il diabete nel Corno d’Africa.

La Delegazione dell’Ordine di Malta per l’Emilia Occidentale, unitamente al Confratello di Parma, S.E. l’Ambasciatore Avv. Fabio Massimo Cantarelli, ha costituito un Gruppo di Lavoro che può contare su competenze sanitarie, agronomiche e organizzative (fra le quali un medico diabetologo, un agronomo, un tecnico in scienza dell’alimentazione e agricoltura, un botanico) con l’obiettivo di sperimentare la coltivazione della Stevia Rebaudiana quale contributo alla corretta autogestione del diabete nel Corno d’Africa. Le prime buste di semente sono già state consegnate a orti nella pianura sudanese di Cassala, nella valle del fiume Gash.
La Stevia è una pianta erbacea le cui foglie rappresentano un edulcorante ipocalorico. La Food and Drug Administration (FDA) e l’omologa Agenzia dell’Unione Europea (EFSA), con sede a Parma, ne hanno ammesso l’uso da anni. Già usata anche nella Coca Cola, la Stevia è un dolcificante naturale senza calorie, 200 volte più dolce dello zucchero, ideale per chi ha problemi di diabete perché non influenza la glicemia. A differenza dello zucchero, la Stevia non apporta calorie né favorisce la carie. Per produrre l’estratto di Stevia, le foglie vengono raccolte ed essiccate, in un processo simile all’infusione del tè.
Nel mondo 630 milioni di persone sono affette da diabete; 24 milioni solo in Africa, dove solo il 46% dei casi viene diagnosticato. La diagnosi tardiva comporta serie complicazioni sanitarie e questa iniziativa si pone quale momento pilota di una nuova coscienza di prevenzione. Questo progetto intende accertarne la fattibilità della coltivazione familiare così da assicurare, laddove i dolcificanti industriali non possono essere acquistati, l’autoproduzione e l’approvvigionamento domestico di un dolcificante “a zero calorie” e a “zero costi”.
Questa pianta offre una opportunità non solo alle famiglie per promuovere abitudini alimentari più sane, ma anche agli agricoltori come momento di sviluppo dell’economia aziendale. Sono state consegnate piccole quantità di semente a diverse comunità agricole dei bassopiani sudanesi al fine di sperimentarne la coltivabilità in relazione al clima, all’interesse e all’idoneità degli abitanti di questa area, con riguardo a questo nuovo “approccio dietetico”. L’iniziativa ha destato notevole interesse e ha dato spunto ai coltivatori di sollecitare una comunicazione permanente al fine di ricevere risposte sulla sua diffusione in funzione anti-diabete, per quanti non possono accedere ad una consulenza sanitaria. In occasione della Conferenza degli Ambasciatori dell’Ordine a Roma, nel 2024, il tema della Stevia aveva formato oggetto di colloqui individuali, che hanno evidenziato l’intesse di diversi Confratelli accreditati presso Stati africani e asiatici.