Breve storia dell’Associazione Italiana

Foto storica Ordine di Malta Via dei fori Imperiali

Fedele alla sua vocazione ospedaliera, l’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta svolge la sua attività istituzionale nel campo assistenziale mediante l’organizzazione e la gestione di iniziative quali ospedali, ambulatori, centri antidiabete e laboratori di analisi.
Fin dal momento della sua fondazione nel 1877, l’Associazione diede vita, grazie ad una serie di convenzioni stipulate con il Ministero della Guerra e successivamente con il Ministero della Difesa italiani, ad un Corpo di sanità militare da impiegare per servizi di assistenza in caso di conflitto o calamità naturali.

Nel 1908 il terremoto che ha distrutto Messina impegna per la prima volta il Corpo Militare che risponde con grande impegno di uomini e di mezzi. Nel 1911, in occasione della guerra italo-turca, l’Associazione mobilita il Corpo Militare approntando ed equipaggiando in brevissimo tempo la nave ospedale Regina Margherita che, nel corso di sette viaggi durante i quali tocca i porti di Tripoli, Derna, Bengasi e Tobruk, riporterà in Patria 1162 soldati feriti e malati. 

Durante la Prima Guerra Mondiale quattro treni dell’Associazione, capaci di 306 letti ciascuno, provvedono allo sgombro degli ospedali in zona di guerra. I quattro convogli assicureranno assistenza anche ai corpi di spedizione francese e inglese in Italia e al corpo di spedizione italiano in Francia, trasportando 85.784 feriti e 62.232 malati. L’Associazione gestiva all’epoca anche due ospedali.

Nel 1940, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’Associazione dei Cavalieri Italiani mobilita tutti i suoi servizi sanitari e mette a disposizione dell’esercito, oltre agli ospedali, alcuni posti di pronto soccorso e tre convogli ferroviari. Uno di questi, organizzato per il corpo di spedizione italiano in Russia, riconduce in patria 2.552 persone tra feriti e malati. Novecento soldati in ritirata sotto una forte tormenta di neve, saranno tratti in salvo a bordo del convoglio durante uno dei suoi ultimi spostamenti. 

L’armistizio dell’8 settembre 1943 costringe l’Associazione e il suo Corpo Militare a intervenire, oltre che nelle zone di operazione, anche sul territorio nazionale sconvolto dalla guerra civile e nelle regioni liberate. Vengono potenziati gli ospedali, nosocomi e innumerevoli Centri di assistenza. Il Corpo Militare arruolerà, grazie alle sue particolari prerogative, centinaia e centinaia di giovani che saranno, in questo modo, sottratti alla cattura o ai campi di lavoro. Man mano che l’Italia veniva liberata, l’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta provvedeva all’assistenza dei feriti e dei reduci dalla prigionia. 
Nel 1956, i Cavalieri italiani e quelli di altre nazioni europee accorreranno in Ungheria nei giorni della rivoluzione e della successiva occupazione sovietica.

Altri interventi, per calamità naturali, sono stati effettuati nel 1951 nel Polesine sconvolto dall’alluvione, e dopo i terremoti nel Belice (1968) e in Friuli (1976). In Irpinia (1980) è stato impiegato anche il Corpo Italiano di soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM), organismo di volontariato che è inserito nel sistema della protezione civile italiana. Ancora tra le grandi calamità naturali, l’Associazione Italiana, il suo Corpo Militare e il Corpo Italiano di Soccorso con uomini, mezzi, tende, cucine da campo, unità cinofile, ha portato assistenza alle popolazioni dopo i terremoti de L’Aquila (2009), Emilia-Romagna (2012) Amatrice e Centro Italia (2016), alluvioni Emilia-Romagna e Toscana (2023). 

Sia la Pandemia di Covid-19 che la Guerra Ucraina hanno impegnato l’Ordine di Malta in Italia con una lunga serie di interventi e attività di soccorso in Italia e all’estero.

Oggi l’Ordine di Malta conta nel mondo 13.500 membri. Quelli appartenenti all’Associazione Italiana, la più numerosa del mondo, sono circa 3.000.