Pellegrinaggio Giubilare al Santuario di Santa Rosalia

Domenica 6 novembre la Delegazione della Sicilia Occidentale dell’Ordine di Malta ha partecipato al pellegrinaggio annuale presso il Santuario di Santa Rosalia, patrona della città di Palermo. Questo importante evento religioso per la nostra Delegazione è stato arricchito quest’anno da un significato particolare poiché, al termine dell’Anno Giubilare indetto dal Santo Padre Francesco, ha rappresentato un momento di grazia e di fede per i membri della Delegazione.
La devozione dei cavalieri di Malta per la “Santuzza” palermitana è radicata nella storia dell’Ordine e, proprio in virtù di questo antico legame, il Delegato per la Sicilia Occidentale Barone Vincenzo Calefati di Canalotti ha guidato per il secondo anno consecutivo i numerosi confratelli, convenuti da diverse province, presso la sacra grotta dove visse e morì la nobile vergine eremita.
L’ampio corteo di cavalieri e dame ha attraversato in preghiera la Porta Santa del Santuario, aperta nel dicembre scorso dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice, proseguendo in processione fino alla grotta.
Alla Santa Messa, celebrata dal Reggente del Santuario Don Gaetano Ceravolo, ha partecipato, oltre ai cavalieri ed alle dame, un gran numero di fedeli, a testimoniare l’importanza di questo luogo di culto nonché la diffusa devozione per la Santa. Durante l’omelia il sacerdote ha preso la gloriosa croce a otto punte dell’Ordine di Malta come simbolo e metafora del percorso di crescita che ciascuno deve compiere per arrivare ad una Fede matura e più ricca. Le Virtù e le Beatitudini sono infatti la base morale dei confratelli, che indossano sul petto le otto punte della croce melitense proprio a rappresentare le otto beatitudini e si affidano all’intercessione dei Santi e Beati dell’Ordine nel cammino che porta alla completezza della Fede, testimoniata attraverso le opere di Carità.
Con riferimento alla memoria dei defunti, che tradizionalmente caratterizza il mese di novembre, il Reggente del Santuario ha inoltre sottolineato che specifica prerogativa del cristiano è la Speranza nella vita eterna dopo la morte: il contatto con i cari scomparsi perciò non si interrompe ma si trasforma soltanto.