Allocuzione in occasione della festività di San Giovanni Battista- A.D. 2019

Saluto tutte le Autorità Civili e Militari , i gentili Ospiti  intervenuti e ringrazio S.E. Monsignor Depalma che ha presieduto il Rito, come avviene  ogni anno in occasione delle festa di San Giovanni Battista,  nostro Patrono,  celebrata in Italia e nel mondo.

Ci sentiamo  perciò  spiritualmente uniti   a tutti coloro che oggi celebrano  la festività di San Giovanni Battista (i primi Cavalieri si chiamarono, da subito, Ospitalieri o Giovanniti).

Il mio pensiero va poi al Venerando Balì, Fra’ Luigi Naselli di Gela, che resta per noi tutti un punto fisso  di riferimento per il lungo  periodo in cui ha retto  il Gran Priorato e una fonte di ispirazione spirituale per il futuro.

Un benvenuto poi a tutti i Signori Cavalieri , le gentili Dame, i Cappellani e i  Donati, nonché  al CISOM e al Corpo Militare qui convenuti.

Quest’anno sarò io, quale Procuratore  del Gran Priorato – confermato da S.A.Em.ma con il  Sovrano Consiglio lo scorso giorno 20 giugno - a rivolgervi poche parole.

Il Gran Priorato continua nelle sue opere di carità, prima tra tutte la grande mensa di Pompei (nel 2018 sono stati serviti 36.427 pasti caldi, con una media giornaliera di 110  pasti, a indigenti assistiti, oltre a 20 pasti d’asporto giornalieri per un totale di 780 pasti settimanali). Inoltre, sempre nel 2018, sono stati distribuiti 1140 pacchi alimentari a famiglie bisognose ed è in funzione un “servizio docce” per senza fissa dimora, con cadenza periodica.

Il Gran Priorato conduce poi  la  gestione di due case di ospitalità  alle quali, spero  se ne aggiungerà una terza .

Le Delegazioni continuano nelle loro attività spirituali e caritative, prima tra tutte quella di Napoli, con il servizio prestato per tre mense, cui presto ci si augura seguirà una quarta .

Pochi giorni fa si è anche conclusa la terza edizione dei “Summer Games” con grande concorso di eventi e di pubblico

E’  poi in corso il completo riordino dell’archivio storico e di quello corrente che troverà allocazione presso i nuovi uffici  ristrutturati al secondo piano del Palazzo .

Ritengo utile , a questo punto , allargare il nostro orizzonte.

 

Con la elezione del nuovo Gran Maestro, nella persona di S.A.E.ma Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, cui porgo il mio deferente saluto, si è chiusa solo  la prima fase di una vicenda alquanto traumatica apertasi qualche anno fa con le dimissioni del precedente Gran Maestro e la nomina di uno speciale Delegato del Santo Padre nella persona di S.E. Angelo Becciu (ora, Eminentissimo Cardinale) che ancora svolge la Sua funzione presso il nostro Ordine per incarico del Sommo Pontefice.

L’Ordine è ora chiamato ad autoriformarsi incisivamente, come è stato chiarito nello stesso discorso conclusivo di S.A.E.ma al Capitolo Generale chiuso il due maggio scorso e da me trasmesso a tutte le Delegazioni Granpriorali .

In particolare, in tale allocuzione è stato precisato che i temi che riguarderanno la riforma saranno una nuova Regola di vita per il Primo Ceto , le strutture regionali e il Governo centrale dell’Ordine.

S.A.E.ma ha concluso con una invocazione: conto su ognuno di voi per preparare la nave dell’Ordine affinchè  sia idonea a navigare spinta dal vento dello Spirito Santo . La nostra missione e il nostro carisma sono più che mai necessari alla Santa Chiesa Cattolica .Non possiamo e non dobbiamo fallire !.

La procedura è complessa perché la riforma toccherà la Carta Costituzionale, il Codice Melitense e altre fonti giuridiche melitensi;  occorrerà comunque un Capitolo Generale Straordinario ; ma , prima, ci saranno  interlocuzioni con tutte le componenti dell’Ordine interessate.

Non ho bisogno di ricordare a Voi tutti i Carismi del nostro Ordine: Tuitio Fidei e Obsequium Pauperum .

Mi permetto osservare che il primo Carisma rappresenta  tuttavia un minimo comune denominatore per tutti gli Ordini Religiosi, mentre il secondo rappresenta un propium del nostro Ordine , specie ora che quest’ultimo non assolve più, storicamente, la originaria funzione della difesa in armi dei Pellegrini , bensì è votato a sollevare malati , deboli,  poveri , emarginati .

Sono, dunque,  le opere di carità che ci devono contraddistinguere (San Giacomo, nella propria Lettera, ci ricorda che la fede senza le opere è come morta e S.S. Papa Benedetto, nella sua Enciclica Caritas in Veritate,  ci rammenta come la carità sia Amore ).

Concludo chiedendo a tutti ,  secondo i  propri talenti (chi non ricorda la Parabola Evangelica dei talenti? ) di porre le proprie energie a servizio del Gran Priorato e delle Delegazioni di appartenenza per vivere la propria Vocazione Melitense, proponendo e praticando attività caritative , così necessarie in un territorio come il nostro ove le povertà , nelle più varie forme , abbondano .

In tal modo, si offrirà la migliore testimonianza del proprio senso di appartenenza e di attaccamento al Sovrano Ordine , contribuendo altresì al percorso di riforma intrapreso che ci proietta verso il futuro nel solco delle nostre più genuine, secolari tradizioni .

La Santa Vergine del Fileremo interceda per noi per la realizzazione di questi Santi Propositi.

Grazie